Bruno Canzian (30 novembre 1951), detto Red perché Brown faceva troppo Spice Girls, trascorre l'infanzia a Quinto e l'adolescenza a Treviso, ma ne esce comunque pieno di voglia di vivere. Comincia a suonare la chitarra e nella seconda metà degli anni sessanta partecipa ad alcuni concorsi in terra veneta, che vince grazie a originalissime bestemmie pentatoniche. D’estate si guadagna da vivere esibendosi lungo la riviera – bella forza: provaci nel Polesine, la prossima volta. Nei primi anni settanta la sua band si scioglie perché alcuni dei suoi componenti sono stati chiamati al servizio di leva – è Red ad avere la destinazione peggiore, perché nel frattempo al Festivalbar del 1971 avviene il primo incontro con i Pooh; e niente, si ritrova arruolato al posto di Riccardo Fogli, che – chiamalo scemo – ha preferito Patty Pravo a Dodi Battaglia (il provino è avvenuto in una lavanderia di Roncobilaccio rivestito di carta igienica che i Pooh chiamano “Il paradiso del culoâ€. No, niente, era per tenervi svegli.) Canzian diventa bassista dei Pooh senza aver mai suonato il basso – per dire il livello. Nel 1992 in autogrill ha comprato un libro sui bonsai e si è appassionato alla materia: da allora cura personalmente la chioma di Stefano D’Orazio. Vegetariano convinto, Canzian negli ultimi anni è diventato vegano, chiudendo la carriera con i Pooh, notoriamente ghiotti di miele. Red Canzian ha avuto storie con ha avuto storie d'amore con Marcella Bella, Patty Pravo, Serena Grandi – praticamente quasi tutto il cast di Sanremo 2019. Red Canzian è il padre di Chiara Canzian – evidentemente i figli d’arte non bastavano più.
Nina Zilli (2 febbraio 1980) nasce a Piacenza, trascorre l'infanzia a Gossolengo e inizia ad esibirsi già a tredici anni con alcuni gruppi, in particolare quelli di recupero. Impara l’inglese vivendo prima in Irlanda e poi negli Stati Uniti, poi frequenta lo Iulm di Milano, università che in futuro criticherà – ma in inglese, così nessuno la capisce. Debutta come coconduttrice di Roxy Bar insieme a Red Ronnie, vaccinandosi; poi, dopo un po’ di gavetta, nel 2009 debutta come solista. Le sue canzoni finiscono un po’ ovunque: nei film di Özpetek, su PES 11, in autogrill. Nel 2010 partecipa a Sanremo giovani e vince il Premio della Critica "Mia Martini", il premio "Sala Stampa Radio Tv", il Premio Assomusica 2010 e un caciocavallo freschissimo. Nel 2012 rappresenta l’Italia all’Eurofest… Eurovis… song… contest… come cazzo si chiama – e la rappresenta esattamente così. Nello stesso anno lavora con Panariello, ma ne esce illesa. Dal 2014 è giudice di Italia’s got talent, dove è facilmente riconoscibile perché è la donna dei due che nessuno sa chi siano. Nina Zilli possiede ha una voce da soprano, anche se è rimasta spiazzata dal finale. I suoi punti di riferimento musicali sono Nina Simone, Otis Redding e Etta James, ma ascolta anche musica recente – ha detto per esempio di adorare Gianni Togni.
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
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