Evito sempre di spiegare gli sfottomontaggi, perché ho la fortuna che persone come voi vi riescano a vedere significati alti e poetici come io non avevo neanche lontanamente immaginato.
Allora, la finestra non rientra nel caso Cucchi. In realtà , non so perché, ma quando leggo di un pestaggio, di accanimento, di violenza da parte delle forze dell'ordine nei confronti di un singolo (isolato dalla giungla della strada, fermato, portato dentro dove è totalmente inoffensivo...e Cucchi lo era a prescindere), mi torna sempre in mente il caso di Pinelli, il """suicidio""", le maldestre ricostruzioni di parte.
Qui diventa una forzatura...Pinelli ha solo infranto una finestra ed è volato giù. Qui, trattandosi di un trompe l'oeil, Cucchi ha solo sbattuto più e più volte su una vetrata di cemento.
Tra i casi non c'è una relazione forte (contesto sociale, politico, motivazioni del fermo totalmente differenti), ma mi pareva che l'immagine stesse in piedi anche senza il riferimento al caso Pinelli. Nel senso che immaginavo la scena del pestaggio, dello sbattere la testa del povero Cucchi sul muro bianco di una stanza asettica mentre, davanti agli occhi di lui, cominciava ad aprirsi lo spiraglio di una fuga (immaginaria) altrove, fuori da lì.
(Poi un po' mi piaceva anche l'effetto un po' surreale che si crea, con una macchia di sangue che pare sospesa
)
[ecco...adesso provo ad arrampicarmi sugli specchi e faccio un po' come quelli che prima fanno qualcosa, poi ne ricostruiscono il senso: ho sempre immaginato che la scena del pestaggio fosse avvenuta in una stanza chiusa, senza finestre, tipo seminterrato, lontana dagli occhi di tutti. Aprire una finestra è un po' anche far vedere all'esterno lo scempio che è avvenuto tra quelle mura.
Vorrei tanto ingaggiare qualcuno tipo Frandiben, Lowerome, Harlold Smith perché diano un senso sensato a quello che faccio
]